Un sistema di riscaldamento che utilizza il calore del sole immagazzinato nell’aria, nel suolo o nell’acqua, disponibile tutto l’anno.
Una pompa di calore che trasferisce all’acqua del sistema l’energia recuperata dalla terra, dall’aria o dall’acqua disponibili nell’ambiente esterno. Questa energia viene utilizzata per riscaldare, raffreddare l’ambiente e produrre acqua calda sanitaria.
Sono quattro le fasi che compongono il ciclo termodinamico del fluido frigorigeno all’interno di una pompa di calore: compressione, condensazione, espansione ed evaporazione. Nella fase di compressione del fluido – allo stato gassoso – aumenta di pressione e di temperatura assorbendo calore. Nella fase successiva passa attraverso un condensatore e il calore viene ceduto all’acqua o all’aria utilizzati come vettori per il riscaldamento degli ambienti o dell’acqua calda sanitaria. Nella terza fase, il fluido – tornato liquido – attraversa una valvola di espansione (processo di lamionazione) che provoca una riduzione di pressione e di temperatura. Infine, nella quarta e ultima fase, quella di evaporazione, passa allo stato di vapore assorbendo energia dalla sorgente termica.L’apporto energetico riguarda essenzialmente la corrente elettrica necessaria per il funzionamento del compressore, ma nel complesso il sistema è in grado di fornire più energia (sotto forma di calore) di quanta ne consuma.
L’ambiente è ricco di energia. In teoria, bisogna raggiungere lo zero assoluto (-273,15ºC) per eliminare anche l’ultimo residuo di energia. Con l’aiuto di una pompa di calore, una parte di quest’energia naturale può essere raccolta e trasformata per ottenere acqua calda sanitaria e calore.
Anche in termini economici, l’installazione di questo tipo di impianto risulta conveniente: l’energia termica può essere estratta anche a temperatura al di sotto dei -15ºC. In media, nell’arco di un anno, il ritorno di energia naturale a costo zero sarà pari a circa la metà dei normali costi di riscaldamento.